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PROGETTO: "MOLDAVI IN ITALIA".

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Ghid pentru orientarea şi integrarea socială a moldovenilor în Italia. Acest Ghid poate fi descarcat aici:http://issuu.com/tatiananogailic/docs/ghid_2_pentru_migrantii_moldoveni_italia

MOLDOVENI IN ITALIA. III editie.

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Ghid pentru orientarea şi integrarea socială a moldovenilor în Italia. Acest Ghid poate fi descarcat aici:http://issuu.com/tatiananogailic/docs/guida_2014_assomoldave

OSPITI DI LABOR TV

venerdì 30 luglio 2010

Conversione del permesso di soggiorno per studio o formazione in permesso di soggiorno per lavoro autonomo: è possibile anche in caso di contratto a progetto.
La possibilità di conversione, come precisa il Ministero del lavoro, è limitata ai soli contratti a progetto riconducibili a prestazioni di lavoro autonomo.
Con la nota del 22 luglio prot.23/II/0003361/06, il Ministero del lavoro, a seguito delle numerose richieste di chiarimento pervenute alla Direzione generale dell’immigrazione, ha chiarito che “per gli stranieri extracomunitari già regolarmente soggiornanti in Italia è ammissibile la conversione del permesso di soggiorno per studio o formazione professionale in corso di validità in permesso di soggiorno per lavoro autonomo, anche in presenza di contratto cd. a progetto”.
Le Direzioni provinciali del lavoro sono chiamate ad accertare, dalla documentazione presentata dallo straniero richiedente, il carattere autonomo (e non subordinato o parasubordinato) del contratto a progetto.
Infatti, chiarisce la nota “il lavoro a progetto non tende ad assorbire tutti i modelli contrattuali riconducibili in senso lato all’area della cosiddetta parasubordinazione” per cui “è necessaria un’attenta verifica da parte delle DPL circa i requisiti qualificanti della fattispecie”.
La nota, infine, tiene a specificare che tale orientamento non è valido per i nuovi ingressi dall’estero.
http://www.immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=002064

Colf e badanti: attiva dal 1 luglio la cassa integrativa per prestazioni sanitarie Cas.sa.colf.
L’iniziativa è nata dall’accordo tra Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil in rappresentanza dei lavoratori e Fidaldo, Domina e Federcolf per i datori di lavoro.
Una cassa di assistenza per la gestione dei trattamenti sanitari integrativi per colf e badanti. Attiva dal 1 luglio, si chiama Cas.sa.colf ed è stata realizzata da Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil in rappresentanza dei lavoratori e Fidaldo, Domina e Federcolf per i datori di lavoro.
La cassa non richiede costi aggiuntivi, perché è interamente coperta dai contributi. L’iscrizione alla Cas.sa.colf è obbligatoria per tutti i lavoratori del comparto in regola. Per i datori di lavoro è garantita un’assicurazione che copre infortuni e sinistri dei dipendenti, nonché il rischio “in itinere”, vale a dire durante il tragitto casa-lavoro. Un’indennità di 20 euro per non più di 20 giorni copre, invece, le giornate perse dai dipendenti nel caso di ricovero in ospedale, di parto e di convalescenza per malattia. In più, è assicurato il rimborso integrale dei ticket sanitari per le prestazioni ad alta specializzazione effettuate presso le strutture del Servizio sanitario nazionale. I contributi versati all’ora ammontano a 0,03 euro, suddivisi in 0,02 a carico del datore di lavoro e 0,01 a carico del dipendente.
Info: www.cassacolf.it.
http://www.immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=002056

Roma: al Policlinico Umberto I un centro di accoglienza per i pazienti stranieri.
Il progetto prevede anche un’area accoglienza per operatori e studenti stranieri.
Una rete di accoglienza per semplificare l’accesso alle cure di stranieri o persone con culture diverse tra loro, assistere i clochard che trovano rifugio nei viali del Policlinico e far integrare al meglio il personale straniero che arriva nell’ospedale. È il nuovo sistema di accoglienza del Policlinico Umberto I, il più grande nosocomio romano, presentato ieri nel corso di un convegno all’Auditorium della I Clinica Medica. Il sistema, che verrà attuato nei prossimi mesi, mira a “rendere sistematiche una serie di attività già svolte da mediatori culturali, operatori sanitari e personale amministrativo”.
Oltre all’assistenza ed all’orientamento, prevista anche “una settimana di accoglienza” per gli operatori stranieri che arrivano nella struttura e un Centro per la lotta alla violenza sulle donne e sui bambini.
http://www.immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=002055