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PROGETTO: "MOLDAVI IN ITALIA".

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MOLDOVENI IN ITALIA. III editie.

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OSPITI DI LABOR TV

martedì 14 giugno 2011

Elena e Gloria, dalla Moldavia e dal Niger.

Ascoltandole si capisce che la cultura d’origine non c’entra. La lingua e l’età neppure. A guidarle è stata la sostanza del medesimo sogno.
di P.S.

Ascoltandole si capisce che la cultura d'origine non c'entra. La lingua e l'età neppure. A guidarle è stata la sostanza del medesimo sogno, accompagnato dalla caparbia voglia di farcela. In ogni angolo del pianeta la capacità delle donne di marciare e guardare avanti, a dispetto delle zavorre che si portano appresso, sembra essere la stessa. Lo raccontano bene le storie esemplari di due imprenditrici straniere trapiantate a Roma, Elena Cirlig, cinquantadue anni, moldava, e Gloria Roberts, trentadue anni, nigeriana, che grazie ai progetti di microcredito della Fondazione Risorsa Donna hanno sfondato il muro dell'impossibilità e ora sono "cape" di se stesse. E di qualche collaboratore. Amano l'Italia e quello che hanno realizzato non sembra loro qualcosa di eccezionale, ma soffrono per la pesante burocrazia.

Elena, sarta creativa. Appassionata ed energica, sprigiona positività. Con un figlio al seguito tredici anni fa, con una laurea da progettista e competenze da sarta rifinita in tasca, si è lasciata alle spalle in Moldavia una crisi paralizzante che non le consentiva di sopravvivere, con due, tre mesi di stipendio mancati. Nei primi giorni di approdo a Roma la vita è stata dura con pasti alla Caritas e un posto letto a 10 mila lire in una casa con altre dodici persone. Per sbarcare il lunario si presta a servizio di pulizie presso le case della "Roma bene". Poi il colpo di fortuna di conoscere uno stilista emergente che la prende a lavorare come sarta nel suo atelier di piazza di Spagna per collezioni da sfilate. Ma il chiodo fisso resta per lei quello di un'attività autonoma.